Il “Patrick Dempsey Center for Cancer Hope & Healing” per la prima volta in Italia, per la “24 ore di Risate per la Vita”.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Sembra giusto ieri quando è cominciato tutto.

Due esperienze di vita in comune – la perdita di un caro e l’amore verso il prossimo- quell’incontro ed ecco che due cuori si uniscono per dare vita a questo progetto che segna la nascita di the Bridge For Hope.

Ma io e Serena non siamo sole in questa avventura.

Abbiamo un sostenitore d’eccezione: il Dempsey Center.

Dietro non c’è solo un nome famoso, ma ci sono delle persone speciali: Patrick, Mary e Alicia, tre fratelli, che in seguito ad una esperienza familiare di malattia decidono di unirsi per dare vita a qualcosa di molto importante per le persone colpite dal cancro e per i loro familiari.

All’inizio era solo uno stanzino che dopo poco si è trasformato in una sede aperta a tutte le persone del mondo.

Basta mettere un piede dentro il centro per essere inebriati dall’energia di amore e positività che le persone che lavorano lì emanano.

Non parole, ma abbracci prima di tutto.

Poi la cura dell’anima e dello spirito attraverso l’utilizzo di quelle che vengono definite terapie supplementari a supporto delle metodologie classiche necessarie per la cura del cancro.

Inutile dire che già dopo 10 minuti dalla mia prima visita al centro con Serena immaginavamo come avremmo potuto portare il loro esempio qui in Italia. Non solo. Come avremmo potuto sensibilizzare l’utilizzo di metodologie integrative in campo oncologico? Il contatto costante con Mary Dempsey ci ha permesso di andare avanti a progettare questo sogno, finché si arriva al dunque. Ci rendiamo conto di quante associazioni (per fortuna) esistono in Italia a supporto dei malati oncologici e parenti. Ognuna con le sue attività e i suoi spazi ben delimitati. Capiamo immediatamente l’utilità del creare un ponte.

Un ponte che nasce per collegare esperienze diverse, per confrontarsi, per integrarsi, per sostenersi, per portare direttamente attività importanti a chi ne ha bisogno ma anche per supportare le altre associazioni nello sviluppo e utilizzo di discipline integrative a supporto dei malati.

Da qui nasce “the Bridge for Hope”.

Come in molti sanno per un’associazione appena nata non è facile farsi conoscere e cominciare l’attività. La risposta arriva quando decidiamo di introdurre le prime due attività principali: la Terapia della Risata ed Estetica Oncologica. Tante telefonate, tante promesse ma poca concretezza. Ecco che arriva l’idea di un evento dove riunire più associazioni possibili, raccogliere fondi e soprattutto sensibilizzare l’utilizzo di queste “cure” integrative.

Chi meglio del Dempsey Center per spiegare in cosa consistono, la loro metodologia e i risultati? Molto timidamente richiediamo la loro presenza e con molta potenza, amore e fiducia arriva un SI.

Ora è ufficiale, il Patrick Dempsey Center for Cancer Hope & Healing per la prima volta in Italia, non solo per divulgare quanto stanno facendo in America, ma anche per sostenere the Bridge for Hope nella sua attività.

Partecipa anche tu alla “24 ore di Risate per la Vita“!

I posti sono limitati.[/vc_column_text][vc_btn title=”Iscrizioni” size=”lg” link=”url:http%3A%2F%2Fbuonacausa.org%2Fcause%2Flaughterchallenge||target:%20_blank|”][/vc_column][/vc_row]

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